fiori che cadono

mercoledì 24 marzo 2010

Amaranto = amicizia

Lunga è la tradizione che considera l'amaranto una pianta sacra. Il nome ama-ranto deriva dal greco amarantos e cioè "che non appassisce". Di qui il significato attribuito ad esso dai Greci di pianta dell'amicizia, della stima reciproca e più in generale espressione di tutti i sentimenti veri che non dovrebbero mai cambiare con il trascorre del tempo, in quanto eterni e unici. Nella mitologia greca si narra che le Dee amassero essere festeggiate con ghirlande di amaranto; in tale contesto l'amaranto era dunque utilizzato per ottenere protezione e benevolenza. I romani attribuivano all'amaranto il potere di tenere lontana l'invidia e la sventura. Nel periodo '600-'800 l'amaranto veniva utilizzato per orna-re vestiti e abiti, in quanto si pensava fosse in grado di donare benessere fisico.

da: web

Ti voglio bene
Ti voglio bene non solo per quello che sei,
ma per quello che sono io quando sto con te.
Ti voglio bene non solo per quello che hai fatto di te stesso,
ma per ciò che stai facendo di me.
Ti voglio bene perchè tu hai fatto più di quanto abbia fatto
qualsiasi fede per rendermi migliore,
e più di quanto abbia fatto qualsiasi destino per rendermi felice.
L'hai fatto senza un tocco, senza una parola, senza un cenno.
L'hai fatto essendo te stesso.
Forse, dopo tutto, questo vuol dire essere un amico.
Anonimo

giovedì 18 marzo 2010

Ciclamino

Nel linguaggio dei fiori e della piante il Ciclamino ha significati positivi e negativi.
Plinio il vecchio lo consigliava perchè sosteneva che se una persona lo piantava, non potevano più nuocergli i filtri malefici fatti contro di lei. Era considerato perciò un amuleto.

Un altro significato che viene dato a questa pianta è legato alla sua essenza. Leo Kaiti in Piante e profumi magici sostiene "agisce su tutta la personalità e crea intorno ad essa un vero e proprio 'centro di gravitazione' " accrescendo quindi il proprio prestigio personale.
Per molti secoli al ciclamino sono stati riconosciuti poteri magici. Era usato per favorire la fertilità, eccitare l’amore, neutralizzare il veleno di serpente, allontanare malefici…tante virtù e una simbologia complicata! Per la sua spontanea semplicità il ciclamino è emblema dell’amabilità e dell’amore disinteressato, mentre la piccola quantità di veleno chiusa nelle radici spiega perché sia anche, all’occasione, il fiore della diffidenza. Dono con messaggio implicito: “Mi stai prendendo in giro?!”
Nel terzo secolo Teofrasto scriveva che il ciclamino veniva usato per eccitare l’amore e la sensualità.
Il nome deriva dal greco kuklos che vuol dire cerchio e, proprio per questo, alcuni studiosi, associando la forma del fiore e il termine etimologico all’utero femminile, ritenevano che la pianta fosse capace di facilitare il concepimento.
In passato si pensava che l’estratto di ciclamino fosse un toccasana contro i morsi dei serpenti
più velenosi; di qui l’attribuzione al fiore di poteri magici, la capacità di allontanare il maleficio e di influire sulle vicende amorose. L’essenza del ciclamino è ritenuta portafortuna.

Ciclamino
Assisi sul pendìo del patrio colle
erano entrambi un dì
guardando mesti alle deserti zolle
che autunno disfiorì.
Ma l'aura che spirava, una fragranza
insolita portò
non di viola che fra l'erbe stanza,
poiché il suo dì passò:
sorgea tra sasso e sasso un gracil gambo
ed un purpureo fior:
si fer dappresso ad ammirarlo entrambe
con tacito stupor.
che tanto mi fu prodiga di duol.
Avea le foglie erette, e volto a terra
il calice gentil,
da cui tesor d'effluvi si disserta
quali non ha l'april.
Prendi, egli disse, alla compagna, prendi:
dono volgar non è.
Perché sorridi e di rossor t'accendi
s'io assomiglio a te?
Sola per me, come in petrosa sponda,
unico fior sei tu:
unico fior che intorno a me diffonda
un'aura di virtù.
Dal sole ha la fragranza e l'alimento
quel fior che dal suol,
come tu la tua pace e il tuo contento
dal cielo avesti sol.
Oh! qual gioia può darti, angelo mio,
la terra e i suoi tesor,
ove si spegne ogni gentil desio
appena è sorto in cor.
Lascia che il mondo irrida alle tue brame
e tien conversa al ciel,
come i petali suoi tiene il Ciclame,
l'anima tua fedel.
E come ei versa l'odorata coppa
sull'arido terren
tu versa a me, quando l'angoscia è troppa
i tuoi conforti in sen.
F. DALL'ONGARO


domenica 14 marzo 2010

FIORI DI CILIEGIO

Discusso e controverso il significato attribuito al ciliegio nel corso dei secoli e presso popolazioni diverse: nei Paesi dell'Europa Centrale il ciliegio considerato da sempre protettore dei campi contro i malintenzionati; nei Paesi scandinavi ed in Gran Bretagna, invece,è il simbolo della sventura e di prossime disgrazie; in Oriente ed in particolare in Giappone il ciliegio è l'emblema della sensualità e della femminilità.

Il significato più recente è quello dato dai vittoriani diventando il simbolo delle buone maniere, della buona educazione, della fedeltà, dell’attaccamento.

Il ciliegio secondo altri è il simbolo della beatitudine, ha ispirato letterati, musicisti e pittori fin dall’antichità, senza dimenticare la nascita di proverbi dei quali uno orientale, che recita: "La saggezza è come il ciliegio in fiore: rallegra l’animo dei giusti", ci sembra molto efficace ed appropriato
La brevità della fioritura dei ciliegi e la delicatezza dei fiori sono associati alla brevità della vita.
Nell'insieme, i fiori ricordano le nuvole ed i fiori caduti a terra ricordano la neve.
I fiori di ciliegio, inoltre in Giappone, sono simboli nazionali e la fioritura dei ciliegi è seguitissima da tutti i giapponesi, che organizzano feste proprio per questo evento.

Poesia giapponese
I fiori del mio paese.

Non so dove tra le montagne,
incessanti cadono i fiori di ciliegio
di un colore tenue, precipitano obliqui, senza sosta:
è un sogno mattutino.
Smaniosi solo di cadere ,
petalo dopo petalo, con respiro sommesso, turbinano e fluttuano al vento, cessata la furia, scivolano giù due, tre fiori:
il sogno mattutino ove con sì struggente ansia cadono i fiori di ciliegio,
una lucida visione...
che, più quieta dell'acqua penetra nel mio cuore, indimenticabile.
Ora che le spighe già s'inchinano sulla gelida terra
in questa mattina desolata d'autunno,
al risveglio rimpiango
dal vago pianto di un giorno remoto l'ultimo ricordo che riecheggia lontano.
[Tatsuji Miyoshi, Sogno mattutino (Asa wa yumemu)]

giovedì 11 marzo 2010

Umiltà

Ciò che Lucifero perdette con la superbia, Maria lo guadagnò con l'umiltà; ciò che Eva dannò e perdette con la disobbedienza, Maria lo salvò con l'obbedienza. (Louis Marie Grignion de Montfort)
Dubitare di sé non è umiltà, credo persino che spesso sia la forma più esaltata, quasi delirante, dell'orgoglio, una sorta di ferocia gelosa che fa rivoltare un disgraziato contro se stesso, per divorarsi. (Georges Bernanos)
Il senso del nostro essere soggetti all'errore e il senso della nostra debolezza […] dovrebbero renderci modesti e umili.
Il Signore tanto ama l'umiltà che, a volte, permette dei peccati gravi. Perché? perché quelli che li hanno commessi, questi peccati, dopo, pentiti, restino umili. (Papa Giovanni Paolo I)
L'amore di Dio, quando brucia, produce della cenere: è l'umiltà. (Madeleine Delbrêl)
L’umiltà è come una bilancia: più ci si abbassa da una parte, più ci si innalza dall’altra. (Giovanni Maria Vianney)
L'umiltà è il fondamento su cui poggia tutta la santità.
L'umiltà è l'anticamera di tutte le perfezioni. (Marcel Aymé)
L'umiltà è l'inizio della santità. (Madre Teresa di Calcutta)
L'umiltà è quella virtù che, quando la si ha, si crede di non averla. (Mario Soldati)
L'umiltà è la virtù più difficile da conquistare; niente di più duro a morire del desiderio di pensar bene di sé stessi.
L'umiltà per l'artista consiste nella franca accettazione d'ogni sua esperienza, proprio come l'amore, per l'artista, è semplicemente il senso della bellezza che manifesta al mondo il suo corpo e la sua anima. (Oscar Wilde)
La virtù dell'umiltà è necessaria massimamente a coloro che sono costituiti in dignità, perché più facilmente sono esposti alla superbia. Questa virtù è il fondamento di tutta la vita cristiana. (Giovanni Crisostomo)
Non c'è che l'umiltà che apra a Cristo. Fin che manca il riconoscimento della propria insufficienza e l'invocazione conseguente, Cristo non può entrare in un'anima e in un mondo. (Jean Daniélou)
Si è umili, umili nel senso popolare della parola: il popolo dice umile il lievito quando è unto d'olio ed è tutto elastico e tutto obbediente alla sua opera: anche il corpo nostro diviene unto: questo corpo che oltre ad essere il veicolo ha pure la presenza del male, questo corpo ove agisce la seduzione e la morte, questo stesso corpo diviene come un principio di bene e di eternità: si ha bisogno di portarlo con tutte le più piccole operazioni, con tutte le più impercettibili cose ad esprimere l'Adorazione e l'Amore. (Giorgio La Pira)
Umiltà è la virtù che frena il desiderio innato dell'uomo di innalzarsi sopra il proprio merito. (Tommaso d'Aquino)
Vidi tutte le reti del Maligno distese sulla terra e dissi gemendo: - Chi mai potrà scamparne? E udii una voce che mi disse: - l'umiltà. (Antonio abate)
Umiltà vuol dire verità. (Giuseppe Marello)

Campanella = umiltà

lunedì 8 marzo 2010

sei adorabile

Sei adorabile
quando il mondo sarà freddo,
mi sentir bollire solo pensando a te,
ed il modo in cui sei stasera.
Sei adorabile, con quel sorriso così caldo,
e le tue guance così calde,
per me non esiste altro che amare te
ed il modo in cui sei stasera
Con ogni parola la tua tenerezza cresce
portando via la mia paura
e quella risata che ti fa arricciare il naso
tocca il mio cuore impazzito.
Sì, sei adorabile, non cambiare mai
mantieni il tuo fascino che toglie il fiato
lo puoi fare?
Perchè ti amo come sei stasera.
Con ogni parola la tua tenerezza cresce
portando via la mia paura
e quella risata che ti fa arricciare il naso
tocca il mio cuore impazzito
Sì, sei adorabile, non cambiare mai
mantieni il tuo fascino che toglie il fiato
lo puoi fare?
Perchè ti amo
come sei stasera
come sei stasera
cara come sei stasera
Anonimo
Camelia bianca = sei adorabile

venerdì 5 marzo 2010

Sei la fiamma nel mio cuore

Se questo amore,
cosi fragile e cosi intenso,
come una sigaretta in balia della pioggia,
come una fiamma nella tempesta,
si dovesse spegnere,
io non rinuncerei a te,
perché sei l'unica,
perché sei la fiamma del mio cuore,
perché vivi nei miei pensieri,
ogni attimo,
della mia inutile vita,
che ha trovato un senso nei tuoi occhi,
e non vivrà cosi per nessun'altro,
che Dio mi fulmini se sarà il contrario,
perché è solo per te codesta poesia,
e codesto amore.

Raniero Maria Cartocci
Camelia rossa = Sei la fiamma nel mio cuore

giovedì 4 marzo 2010

Desiderio di

Desiderio d’amore

Voi vorreste essere amati,
e siete infelici perché pensate
di non esserlo – o di non esserlo abbastanza!
Ma dovete capire
che con questo atteggiamento sarete ancora più infelici.
Come volete che si ami qualcuno che se ne va in giro scuro in volto
e guarda gli altri con aria di rimprovero,
come se questi fossero colpevoli della sua infelicità?
Ammettiamo che sia vero: nessuno vi ama.
D’accordo, è molto triste non essere amati,
ma più triste ancora è non poter amare.
Chi non ama firma la propria sentenza di morte.
Ditemi, cos’è che v’impedisce di amare?
Voi siete liberi,
ma non potete obbligare gli altri ad amarvi:
questo dipende da loro, non da voi;
amare, invece, dipende esclusivamente da voi.
Sforzatevi di fare voi il primo passo verso gli altri.
Non aspettate che siano sempre gli altri a iniziare,
perché voi ritenete di meritare il loro amore.
Amate, e sarete felici.
E quando gli altri sentiranno in voi quella felicità di amare,
felicità che si manifesta attraverso una luce e un calore,
vedrete che anche loro incominceranno ad amarvi.
Omraam Mikhaël Aïvanhov
Camelia rosa = Desiderio di

martedì 2 marzo 2010

Raffinatezza

Un mercante inviò suo figlio a imparare il Segreto della Felicità con il piú saggio di tutti gli uomini. Il ragazzo camminò per quaranta giorni nel deserto, finché giunse a un bel castello, in cima a una montagna. Là viveva il Saggio che il ragazzo cercava.
Invece di incontrare un sant’uomo, però, il nostro eroe entrò in una sala e vide un’attività frenetica: mercanti che entravano e uscivano, persone che chiacchieravano in tutti gli angoli, una piccola orchestra che suonava dolci melodie; e poi c’era una ricca tavola imbandita con i piú deliziosi piatti di quella regione del mondo.
Il Saggio conversava con tutti, e il ragazzo dovette aspettare due ore perché arrivasse il suo turno di essere ricevuto.
Con molta pazienza, il Saggio ascoltò attentamente il motivo della visita del ragazzo, ma gli disse che in quel momento non aveva tempo per spiegargli il Segreto della Felicità.
Gli suggerí di fare una passeggiata nel suo palazzo e di tornare dopo due ore.
- Tuttavia, desidero chiederti un favore – concluse, consegnando al ragazzo un cucchiaino da té, nel quale versò due gocce di olio. – Mentre camminerai, porta questo cucchiaino senza versare l’olio.
Il ragazzo cominciò a salire e scendere le scalinate del palazzo, tenendo sempre gli occhi fissi sul cucchiaino. Trascorse le due ore, tornò al cospetto del Saggio.
- Allora – domandò il Saggio – hai visto gli arazzi della Persia che si trovano nella mia sala da pranzo? Hai visto il giardino che il Maestro dei Giardinieri ha impiegato dieci anni a creare? Hai notato le belle pergamene della mia biblioteca?
Il ragazzo, vergognandosi, confessò di non avere visto nulla. La sua unica preoccupazione era non rovesciare le gocce di olio che il Saggio gli aveva affidato.
- Allora torna indietro e conosci le meraviglie del mio mondo – disse il Saggio. – Non puoi confidare in un uomo se non conosci la sua casa.
Adesso piú tranquillo, il ragazzo prese il cucchiaino e tornò a passeggiare per il palazzo, questa volta prestando attenzione a tutte le opere d’arte che pendevano dal soffitto e dalle pareti. Ammirò i giardini, le montagne circostanti, la delicatezza dei fiori, la raffinatezza con cui ogni opera d’arte era collocata al giusto posto. Di ritorno al cospetto del Saggio, riferí dettagliatamente tutto ciò che aveva visto.
- Ma dove sono le due gocce di olio che ti ho affidato? – domandò il Saggio.
Guardando il cucchiaino, il ragazzo si rese conto che le aveva versate.
- Ebbene, questo è l’unico consiglio che ho da darti – disse il piú Saggio dei Saggi. – Il segreto della felicità sta nel guardare tutte le meraviglie del mondo e non dimenticarsi mai delle due gocce di olio nel cucchiaino.
Paulo Coelho


Calla = raffinatezza

lunedì 1 marzo 2010

Indifferenza




Bruttissima cosa
ricevere l'indifferenza...
Secondi, minuti, ore, giorni
in attesa di una risposta,
un sostegno importante, un sorriso...
invece niente!
Indifferenza,
che significato ha questa parola?
Non lo so, ma fa male, malissimo...
Quando conti su di una persona,
quando credi di avere sostegno da essa,
quando provi a fare qualunque cosa
per ricevere una sua minima attenzione...
poi invece tutto svanisce
nel silenzio dell' indifferenza!
Debolezze, crisi, momenti di solitudine...
dolori, sofferenze, liti...
chi non li ha!?!
Ma è proprio in questi momenti che
si ha bisogno
di una manina, di un minimo gesto!!!
Non di indifferenza... questa no!
Anonimo



Bocca di leone = Indifferenza