fiori che cadono

giovedì 29 aprile 2010

La Felicità

discende le lucide scale
e svanisce; ecco dietro la traccia
d'un fievole sibilo d'ale,
io la inseguo per monti, per piani,
nel mare, nel cielo: già in cuore
io la vedo, già tendo le mani,
già tengo la gloria e l'amore.
Ahi! ma solo al tramonto m'appare,
su l'orlo dell'ombra lontano,
e mi sembra in silenzio accennare
lontano, lontano, lontano.
La via fatta, il trascorso dolore,
m'accenna col tacito dito:
improvvisa, con lieve stridore,
discende al silenzio infinito.
Giovanni Pascoli


Celidonia minore=felicità in arrivo

mercoledì 28 aprile 2010

Legami d'Amore

Le nostre parole respirano
sussurrano i nostri sospiri,
forti emozioni pulsano
braci laviche di passioni.
Corolle labiate, quei sorrisi,
e il cuore un solfeggio d'arpa,
spartito specchiato la mente,
apertura d'ali il mio pensarti.
Un planar di gabbiani le mani
vela al vento labbra su labbra,
in chiave di walzer il gemito
solitario di un violino, ricama
fremiti e legami d'amore.
Notari Silvano
Caprifoglio= legame d'amore

venerdì 16 aprile 2010

Ode alla notte

Vieni, Notte antichissima e identica,
Notte Regina nata detronizzata,
Notte internamente uguale al silenzio,
Notte con le stelle, lustrini rapidi sul tuo vestito frangiato di Infinito.
Vieni vagamente,
vieni lievemente,
vieni sola, solenne, con le mani cadute lungo i fianchi, vieni
e porta i lontani monti a ridosso degli alberi vicini,
fondi in un campo tuo tutti i campi che vedo,
fai della montagna un solo blocco del tuo corpo,
cancella in essa tutte le differenze che vedo da lontano di giorno,
tutte le strade che la salgono,
tutti i vari alberi che la fanno verde scuro in lontananza,
tutte le case bianche che fumano fra gli alberi
e lascia solo una luce, un'altra luce e un'altra ancora,
nella distanza imprecisa e vagamente perturbatrice,
nella distanza subitamente impossibile da percorrere.
Nostra Signora
delle cose impossibili che cerchiamo invano,
dei sogni che ci visitano al crepuscolo, alla finestra,
dei propositi che ci accarezzano sulle ampie terrazze
degli alberghi cosmopoliti sul mare,
al suono europeo delle musiche e delle voci lontane e vicine,
e che ci dolgono perché sappiamo che mai li realizzeremo.
Vieni e cullaci,
vieni e consolaci,
baciaci silenziosamente sulla fronte,
cosi lievemente sulla fronte che non ci accorgiamo d'essere baciati
se non per una differenza nell'anima
e un vago singulto che parte misericordiosamente
dall'antichissimo di noi
laddove hanno radici quegli alberi di meraviglia
i cui frutti sono i sogni che culliamo e amiamo,
perché li sappiamo senza relazione con ciò
che ci può essere nella vita.
Vieni solennissima,
solennissima e colma
di una nascosta voglia di singhiozzare,
forse perché grande è l'anima e piccola è la vita,
e non tutti i gesti possono uscire dal nostro corpo,
e arriviamo solo fin dove arriva il nostro braccio
e vediamo solo fin dove vede il nostro sguardo.
Vieni, dolorosa,
Mater Dolorosa delle Angosce dei Timidi,
Turris Eburnea delle Tristezze dei Disprezzati,
fresca mano sulla fronte-febbricitante degli Umili,
sapore d'acqua di fonte sulle labbra riarse degli Stanchi.
Vieni, dal fondo
dell'orizzonte livido,
vieni e strappami
dal suolo dell'angustia in cui io vegeto,
dal suolo di inquietudine e vita-di-troppo e false sensazioni
dal quale naturalmente sono spuntato.
Coglimi dal mio suolo, margherita trascurata,
e fra erbe alte margherita ombreggiata,
petalo per petalo leggi in me non so quale destino
e sfogliami per il tuo piacere,
per il tuo piacere silenzioso e fresco.
Un petalo di me lancialo verso il Nord,
dove sorgono le città di 0ggi il cui rumore ho amato come un corpo.
Un altro petalo di me lancialo verso il Sud
dove sono i mari e le avventure che si sognano.
Un altro petalo verso Occidente,
dove brucia incandescente tutto ciò che forse è il futuro,
e ci sono rumori di grandi macchine e grandi deserti rocciosi
dove le anime inselvatichiscono e la morale non arriva.
E l'altro, gli altri, tutti gli altri petali
- oh occulto rintocco di campane a martello nella mia anima! -
affidali all'Oriente,
l'Oriente da cui viene tutto, il giorno e la fede,
l'Oriente pomposo e fanatico e caldo,
l'Oriente eccessivo che io non vedrò mai,
l'Oriente buddhista, bramanico, scintoista,
l'Oriente che è tutto quanto noi non abbiamo,
tutto quanto noi non siamo,
l'Oriente dove - chissà - forse ancor oggi vive Cristo,
dove forse Dio esiste corporalmente imperando su tutto..
Vieni sopra i mari,
sopra i mari maggiori,
sopra il mare dagli orizzonti incerti,
vieni e passa la mano sul suo dorso ferino,
e calmalo misteriosamente,
o domatrice ipnotica delle cose brulicanti!
Vieni, premurosa,
vieni, materna,
in punta di piedi, infermiera antichissima che ti sedesti
al capezzale degli dei delle fedi ormai perdute,
e che vedesti nascere Geova e Giove,
e sorridesti perché per te tutto è falso, salvo la tenebra e il silenzio,
e il grande Spazio Misterioso al di la di essi.. Vieni, Notte silenziosa ed estatica,
avvolgi nel tuo mantello leggero
il mio cuore... Serenamente, come una brezza nella sera lenta,
tranquillamente, come un gesto materno che rassicura,
con le stelle che brillano (o Travestita dell'Oltre!),
polvere di oro sui tuoi capelli neri,
e la luna calante, maschera misteriosa sul tuo volto.
Tutti i suoni suonano in un altro modo quando tu giungi
Quando tu entri ogni voce si abbassa
Nessuno ti vede entrare
Nessuno si accorge di quando sei entrata,
se non all'improvviso, nel vedere che tutto si raccoglie,
che tutto perde i contorni e i colori,
e che nel cielo alto, ancora chiaramente azzurro e bianco all'orizzonte,
già falce nitida, o circolo giallastro, o mero diffuso biancore,
la luna comincia il suo giorno.
Fernando Pessoa

mercoledì 14 aprile 2010

Calendula=dolore

LA CALENDULA

Quando odorosa tra la molle erbetta
sta la violetta,
tuoi brevi petali d'aureo colore
mi mostri, o fiore!
Giunge l'estate, e all'Amaranto
fiorisci accanto.
La foglia al platano già si scolora,
fiorisci ancora.
E quando i fiori sul vago stelo
reclina il gelo,
di te, Calendula, non è misura
di fioritura.
Perché costante segui a fiorire
senza morire? …
Perché son simbolo di quanto è ordita
quaggiù la vita.
Dimmi quai sono, fanciulla, gli anni
scevri d'affanni?…Io ti rammento costante fiore,
cara" il Dolore".
Anonimo
Calendula=dolore
Conosciuta ed apprezzata fin dai tempi più remoti la calendula, che é detta comunemente "fiorrancio", é un'erbacea annuale, o una perenne suffruticosa, assai diffusa sia in natura che coltivata
La sua origine è legata ad una antica leggenda greca: Afrodite, profondamente addolorata per la morte del suo amante Adone iniziò a piangere e come le sue lacrime toccavano terra si trasformavano in calendule.
Da qui il suo significato della Calendula di dolore, dispiacere, pene d'amore.

domenica 11 aprile 2010

Discrezione

Una discrezione che ha le sue ragioni
«Se non ci fosse oscurità, l’uomo non sentirebbe la sua miseria; se non ci fosse luce non spererebbe salvezza». Oltretutto «la fede è una cosa così grande che è giusto che coloro che non vogliono prendersi la pena di cercarla ne siano privati». Dunque, «c’è abbastanza luce per chi vuole credere, ma abbastanza buio per chi non vuole credere». Sembra che Dio non voglia “salvare” l’uomo senza l’uomo. (...) Forse, egli ha lasciato intravedere di sé solo quanto basta perché dalla fede in lui l’uomo sia spinto a occuparsi dell’uomo
perché non sia abbagliato dal cielo al punto da disinteressarsi della terra». Nessuno ha amore più grande di colui che sa rispettare la libertà dell’altro, osserva ancora la Weil. La discrezione di Dio che non sfolgora maestoso sembra un omaggio alla libertà dell’uomo, la salvaguardia suprema della facoltà che gli è data di scegliere il suo destino. Un Dio nascosto è il solo che possa instaurare con gli uomini un rapporto di libertà e non di necessità.
Il diritto di cittadinanza che il cristianesimo dà quindi all’ateismo, questa accettazione del nascondimento divino, può rivelare insospettate profondità. Il confronto con le altre concezioni religiose le mostra anche qui insufficienti, proprio perché si ostinano a negare la realtà del Dio nascosto.
Guitton: «Per i cristiani, Dio è necessariamente discreto. Ha posto un’apparenza di probabilità nei dubbi che investono la sua esistenza. Si è avvolto di ombre per rendere la fede più appassionata e, senza dubbio, anche per aver ildiritto di perdonare il nostro rifiuto. Occorre che la soluzione contraria alla fede conservi una sua verosimiglianza per lasciare completa libertà di azione alla sua misericordia».
Vittorio Messori
Ipotesi su Gesù

Capelvenere (felce)=discrezione

giovedì 8 aprile 2010

Persistenza

Ci sono dei momenti nella nostra vita che ci troviamo ad un bivio. Impauriti, confusi, senza una meta. Le scelte che facciamo in questi momenti possono segnare il resto della nostra vita. É certo che quando si è di fronte all’ignoto, la maggior parte di noi preferisce far retromarcia e tornare indietro. Ma occasionalmente, le persone ti fanno pressione per qualcosa di meglio. Qualcosa aldilà del dolore di dover continuare da soli. E aldilà del valore e del coraggio che ci porta a far entrare qualcuno. O di dare un’altra possibilità a qualcuno. Qualcosa aldilà della calma persistenza di un sogno. Perché è solo quando ti metti alla prova…che scopri chi sei veramente. Ed è solo quando ti metti alla prova che scopri chi puoi essere. La persona che vuoi essere, esiste. Da qualche parte sull’altro lato del duro lavoro, della fede, credenza…ed oltre l’angoscia e la paura di quello che ci aspetta più avanti.
Dal telefilm “One Tree Hill”
da: web

Cactus= persistenza

martedì 6 aprile 2010

Per Beatrice



Momento infinito


Un vagito persistente,

uno sguardo senza vissuto,

un corpicino nudo ed innocente,

un istante di vita che diventa Infinito.

La poesia di un amore

che si innalza al di sopra degli eventi.

Non chiede niente,

ma racchiude Tutte le Parole.

Non vuole nulla

ma è Tutto.

Ti osservo e, ancor oggi, nella profondità dei tuoi occhi

riaffiora quel Momento Infinito

quel miracolo di vita che nasce e fiorisce.

Non è un caso che tu sia qui Piccolo Tesoro

sei la risposta alla vita che si perpetua

e io ti amo di un amore incondizionato e rispettoso

che non lega a sé

affinché quel Momento Infinito non sia

oltraggiato

distrutto

dal vile desiderio

di possedere chi concepiamo.

Corri sulle strade della Vita;

soffermati sovente a riflettere;

assapora ogni istante anche il più doloroso.

Non abbandonarti a surrogati di sentimenti

falsati

superficiali.

Vivi con lealtà e rispetto e... Soprattutto ama.