fiori che cadono

mercoledì 21 novembre 2012

'Change the world' cantano un milione di bambini! Spettacolo!


Thailandia , un milione di bambini cantano "Change the world" , non dico altro....guardate e ascoltate il video , questa cosa , da sola , avra' effetti incalcolabili sulla griglia energetica planetaria, e questo è solo l'inizio perchè la Nuova Era Cosmica stà per divampare col suo fuoco d'Amore inestinguibile ! IL CRISTO è ALLE PORTE!

martedì 20 novembre 2012

Il mondo sorride con i fiori-Life smiles with flowers

Lascia che ti ricordi una cosa:
essere gioioso e` un tuo dovere..
Perché? Perché solo le persone tristi
diventano violente e distruttive..
chi vive nella gioia non vuol distruggere il mondo
vuole solo gettarsi in ginocchio per lodare e ringraziare
Colui che l'ha portato qui
e si prende cura di lui ogni momento...
devi scegliere a quale partito vuoi appartenere
a quello dei depressi individualisti e lamentosi
o a quello delle persone gioiose
e una tua scelta che sei chiamato
a rinnovare ogni giorno..
(Burhanuddin Herrmann)



Tagore, si rivela l'umanità dietro il grande poeta

IL LIBRO. Presentato a Palazzo Forti il volume di Monia Marchetto voluto dal governo indiano. Nuova biografia a cent'anni dal Nobel e a 150 dalla sua nascita Rapporto alla pari con Gandhi e rispetto reciproco nella diversità

«Fu il grande poeta delle piccole cose e che aprì col suo genio porte universali». Gian Giuseppe Filippi Ordinario di lingua e letteratura hindi all'Università Ca' Foscari di Venezia ha così introdotto la figura poliedrica di Rabindranath Tagore nella conferenza di presentazione del libro Tagore. Sommo poeta dell'india moderna, a cura di Monia Marchetto (Vais editore, 14 euro).  Voluta dal governo indiano, la pubblicazione esce a 150 anni dalla nascita del poeta, avvenuta a Calcutta (ora Kolkata) nel 1861, e nel centenario dell'assegnazione del Premio Nobel per la letteratura che Tagore ha ricevuto nel 1913.  All'incontro, svoltosi a Palazzo Forti, Sanjay Kumar Verma, console generale dell'India a Milano, ha ricordato Tagore come «un uomo di carità e di pace». Il libro presenta il poeta attraverso l'esperienza familiare e umana del personaggio, amico fraterno di Gandhi, ma anche assai diverso da lui, non condividendo il nazionalismo del Mahatma. «Da questo libro emerge un ritratto a tutto tondo di Tagore che fu poeta, musicista, drammaturgo, educatore, appassionato di danza, pensatore politico», ha detto Rosario Russo, presidente della commissione cultura del Comune di Verona. «Portavoce del popolo indiano, Tagore fonde la tradizione bengalese con il pensiero moderno in una visione esistenziale universale che si nutre di bellezza e meditazione. La sua forte visione del concetto di indipendenza nasce da un moto di liberazione dell'essere umano e dal suo rapporto col trascendente». «Il libro», ha detto Filippi, «è nato proprio in occasione delle ricorrenze che ruotano attorno a Tagore in un periodo felice che lo riporta in auge». Dopo aver tratteggiato il ritratto umano e artistico del poeta, Filippi ha quindi ripercorso le fasi della committenza della biografia da parte del governo indiano, «che ha convogliato la richiesta al consolato di Milano ed è rimasto entusiasta del risultato». «Su Tagore è stato scritto molto», ha continuato Filippi, «lo dimostra la folta bibliografia che abbiamo pubblicato nel libro: cose buone e altre elegiache o accademiche. Il nostro intento era invece di offrire al lettore un Tagore che riassumesse un ambiente, il Bengala, terra piena di fiumi, canneti, selve, delta. Un territorio in cui la popolazione ha saputo creare una particolare visione della vita che si basa sulla sintesi del pensiero che diventa immagine poetica». Partendo dalla famiglia di Tagore, già presente negli annali indiani dal 1500, benestante, di grandi latifondisti e in cui i componenti erano tutti colti, comprese le donne, Filippi ha inoltre parlato del legame tra Tagore e Gandhi: «Il loro rapporto non era di maestro e discepolo ma alla pari, tra due grandi. Erano empatici ma non omologhi. Tagore poco sopportava l'idea di una politica attiva mentre Gandhi sì, eppure si cercavano sempre e si consultavano. Gandhi inoltre aveva un'attrazione per le masse, mentre Tagore prediligeva restare solo e ritirarsi nella solitudine della natura. Il suo era un isolamento creativo, non statico, che gli derivava dall'infanzia trascorsa chiuso in casa.  Solo a 14 anni iniziò a viaggiare quando i genitori lo portarono a vedere l'Himalaya, il Gange e le foreste secolari, dei quali fu rapito».
Michela Pezzani


sabato 10 novembre 2012

QUANDO DIO SEMBRA LONTANO bellissimo messaggio leggete!!!!





giovedì 8 novembre 2012



martedì 6 novembre 2012

Madre Teresa di Calcutta ❤ La goccia d'acqua pulita


Pubblicato in data 05/nov/2012 da 
Madre Teresa di Calcutta, al secolo Anjeza Gonxha Bojaxhiu (pron. aŋɛzə gɔnʤa bɔjadʒi:u, it. Agnesa Gongia Boiagiu; Skopje, 26 agosto 1910 -- Calcutta, 5 settembre 1997), è stata una religiosa e beata albanese, di fede cattolica, fondatrice della congregazione religiosa delle Missionarie della Carità. Il suo lavoro tra le vittime della povertà di Calcutta l'ha resa una delle persone più famose al mondo. Ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace nel 1979, e il 19 ottobre 2003 è stata proclamata beata da Papa Giovanni Paolo II.

Nel 1979 tornando da Oslo, dove aveva ricevuto il premio Nobel per la pace, Madre Teresa fece tappa a Roma.Vari giornalisti si accalcarono nel cortile esterno della povera dimora delle Missionarie della Carità sul Monte Celio.
Un giornalista le fece una domanda un po' birichina: «Madre, lei ha settanta anni! Quando lei morirà,il mondo sarà come prima. Che cosa è cambiato dopo tanta fatica?»
Madre Teresa rispose: «Vede,
io non ho mai pensato di poter cambiare il mondo! Ho cercato soltanto di essere una goccia di acqua pulita, nella quale potesse brillare l'amore di Dio.
Le pare poco?».
Il giornalista non riuscì a rispondere e allora la Madre riprese: «Cerchi di essere anche lei una goccia pulita e così saremo in due.
È sposato?»
«Sì, Madre».
«Lo dica anche a sua moglie e così saremo in tre.
Ha dei figli?».
«Tre figli, Madre».
«Lo dica anche ai suoi figli e così saremo in sei...».

Musica: I'd Rather Have Jesus
Blessed
Assurance

domenica 4 novembre 2012

IL NEGOZIO DI DIO

Un giorno, Dio decise di aprire 
anche Lui un negozio sulla Terra.
Chiamò l’Angelo più bello e più gentile e gli disse: 
“Tu sarai il mio commesso.
Ti metterai dietro il banco e venderai i Miei Prodotti”.
Non appena si sparse la notizia dell’apertura
del “Negozio di Dio”, tutti corsero per gli acquisti.
“Che cosa vendi, Angelo bello?” – domandò il primo arrivato.
“Ogni ben di Dio!”.
“E fai pagare caro?”.
“Oh, no! I Doni di Dio sono tutti gratuiti”.
Il cliente, stupefatto, non sapeva darsi una spiegazione.
Contemplava, meravigliato, il grande scaffale con “anfore d’amore”, “pacchi di speranza”, “scatole di pace”, “flaconi di gioia”…
Si fece coraggio e, poiché aveva un immenso bisogno di tutta quella mercanzia, disse all’Angelo:
“Dammi un po’ di ‘Perdono’ - un po’ ‘d’Amor di Dio’ – un ‘cartoccio di Felicità’ – un ‘vasetto di pazienza’ – una ‘mestola di Umorismo’ – un ‘barile di Coraggio e Speranza’ quanto basta!”.
L’Angelo, gentile, si mette immediatamente a preparare tutta quella merce.
Dopo un po’, ritorna al bancone con un pacco piccolissimo, grande quanto un cuore umano.
Il cliente non può fare a meno di esclamare:
“Possibile? Tutto qui?”.
L’Angelo, con voce solenne, gli spiega:
“Eh, sì, mio caro: nella Bottega di Dio non si vendono ‘frutti maturi’, bensì soltanto piccoli semi da coltivare!”.

Giusy ♥


NON E' MAI TROPPO TARDI

Trova il tempo di riflettere, è la fonte della forza.
Trova il tempo di giocare, è il segreto della giovinezza.
Trova il tempo di leggere, è la base del sapere.
Trova il tempo di essere gentile, è la strada della felicità.
Trova il tempo di sognare, è il sentiero che porta alle stelle.
Trova il tempo di amare, è la vera gioia di vivere. 
- Antico canto irlandese -


Buongiorno! (Luciano Pavarotti - Buongiorno a te)

giovedì 1 novembre 2012


Novembre mese dedicato ai defunti

Da Pillola per lo spirito www.novena.it 31/10/2007

Un mese dove processionalmente ci rechiamo a far visita ai nostri cari
Un mese dove processionalmente ci rechiamo a far visita ai nostri cari, a recitare
 una preghiera in più od assistere funzioni religiose al cimitero magari, “acquistando l’indulgenza”. 

Il ricordo dei morti è sempre stato caro, per questo la ricorrenza del 2 novembre è celebrazione di speranza e risurrezione, nella quale, in qualche modo, i nostri morti tornano nel mondo dei vivi, per ricordarci che dobbiamo tenere il piede sulla terra e il cuore nel cielo. Il loro ritorno tra i vivi avviene in un periodo dell’anno, l’autunno avanzato, nel quale anche la terra dorme e si prepara alla prossima primavera. Si potrebbe dire che la natura partecipa al nostro ricordo con la stessa nostra speranza. 

Come viviamo quel giorno sacro? Come viviamo il mistero della morte? Oggi il secolarismo relativista ateo e laicista ha sminuito questa sacra festa religiosa trasformandola in squallida fiera consumistica lontana dalle nostre tradizioni cristiane, Halloween la chiamano, bambini che hanno perso la sacralità e la serietà della morte vista oggi come un carnevale. È vero che la festa è antica, qualcuno dice più del cattolicesimo, ma per i satanisti e le "streghe" halloween però non è uno scherzo. 

Il 31 Ottobre è il giorno più importante dell'anno satanico - è conosciuto per essere il giorno del compleanno di lucifero - e segna anche il capodanno celtico. Era la fine dell'anno dei raccolti, marcava la transizione dall'estate all'inverno (la stagione della morte) ed è diventato il festival dell'aldilà che torna al di qua. In questo giorno, il dio Celtico Samhain (dio della morte) ha chiamato a se le anime defunte durante l'anno e le faceva reincarnare in animali destinati a vagare la terra e a tornare in visita alle loro case la notte del 31. Allo stesso tempo gli spiriti maligni erano lasciati liberi di vagare per le campagne ad infastidire i passanti e gli abitanti. Il cibo veniva lasciato in offerta sui balconi nella speranza che questi spiriti malvagi accogliessero l'offerta e passassero oltre. Il 31 Ottobre, i celti si aspettavano di essere tormentati dalle anime e dagli spiriti e demoni e non era un divertimento per loro. I druidi trascinavano la gente in cerimonie nelle quali cavalli, gatti, pecore nere, esseri umani e altre offerte erano raccolti, infilati in grandi gabbie di legno e bruciati vivi. La gente si vestiva con pelli e teste di animali e danzavano intorno al fuoco e questo veniva fatto per rabbonire Samhain e tenere lontano gli spiriti maligni. L'usanza delle maschere deriva anche dall'uso di indossare una specie di travestimento per nascondere la propria identità agli spiriti. Non è dunque chiaro che Halloween è sempre stata la celebrazione della morte? Oggi, i pochi lo sanno, ma adoratrici di satana, le così dette streghe (e non altri tipi di streghe che con robe sataniche non hanno nulla a che vedere) restano incinta appositamente per sacrificare poi il neonato in quella notte. non si parla di queste cose, perchè non fa fico e rovina la festa ma è così...e questo è solo UNO degli orrori di halloween. 

A voi che siete in cerca della verità e del Vero vi invito alla preghiera, vi invito ad instaurare meglio il rapporto battesimale con Cristo Gesù, vi invito a conoscere meglio Dio. Se no, quale resurrezione alla nostra vita? Provate a pregare per i vostri cari con questa preghiera bizantina: 

***Dio degli spiriti e di ogni carne, che calpestasti la morte e annientasti il diavolo e la vita al tuo mondo donasti; tu stesso o Signore, dona all'anima del tuo servo N. defunto il riposo in un luogo luminoso, in un luogo verdeggiante, in un luogo di freschezza, donde sono lontani sofferenza, dolore e gemito. Quale Dio buono e benigno perdona ogni colpa da lui commessa con parola, con opera o con la mente; poiché non v'è uomo che viva e non pecchi; giacché tu solo sei senza peccato, e la tua giustizia è giustizia nei secoli e la tua parola è verità. Poiché tu sei la risurrezione, la vita e il riposo del tuo servo N. defunto, o Cristo nostro Dio, noi ti rendiamo gloria, assieme al Padre tuo unigenito, con il santissimo buono e vivificante tuo Spirito, ora e sempre e nei secoli dei secoli. Riposino in pace. Amen.*** 

Fra Vincenzo Boschetto