fiori che cadono

domenica 11 aprile 2010

Discrezione

Una discrezione che ha le sue ragioni
«Se non ci fosse oscurità, l’uomo non sentirebbe la sua miseria; se non ci fosse luce non spererebbe salvezza». Oltretutto «la fede è una cosa così grande che è giusto che coloro che non vogliono prendersi la pena di cercarla ne siano privati». Dunque, «c’è abbastanza luce per chi vuole credere, ma abbastanza buio per chi non vuole credere». Sembra che Dio non voglia “salvare” l’uomo senza l’uomo. (...) Forse, egli ha lasciato intravedere di sé solo quanto basta perché dalla fede in lui l’uomo sia spinto a occuparsi dell’uomo
perché non sia abbagliato dal cielo al punto da disinteressarsi della terra». Nessuno ha amore più grande di colui che sa rispettare la libertà dell’altro, osserva ancora la Weil. La discrezione di Dio che non sfolgora maestoso sembra un omaggio alla libertà dell’uomo, la salvaguardia suprema della facoltà che gli è data di scegliere il suo destino. Un Dio nascosto è il solo che possa instaurare con gli uomini un rapporto di libertà e non di necessità.
Il diritto di cittadinanza che il cristianesimo dà quindi all’ateismo, questa accettazione del nascondimento divino, può rivelare insospettate profondità. Il confronto con le altre concezioni religiose le mostra anche qui insufficienti, proprio perché si ostinano a negare la realtà del Dio nascosto.
Guitton: «Per i cristiani, Dio è necessariamente discreto. Ha posto un’apparenza di probabilità nei dubbi che investono la sua esistenza. Si è avvolto di ombre per rendere la fede più appassionata e, senza dubbio, anche per aver ildiritto di perdonare il nostro rifiuto. Occorre che la soluzione contraria alla fede conservi una sua verosimiglianza per lasciare completa libertà di azione alla sua misericordia».
Vittorio Messori
Ipotesi su Gesù

Capelvenere (felce)=discrezione

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