fiori che cadono
domenica 16 dicembre 2012
mercoledì 21 novembre 2012
'Change the world' cantano un milione di bambini! Spettacolo!
Thailandia , un milione di bambini cantano "Change the world" , non dico altro....guardate e ascoltate il video , questa cosa , da sola , avra' effetti incalcolabili sulla griglia energetica planetaria, e questo è solo l'inizio perchè la Nuova Era Cosmica stà per divampare col suo fuoco d'Amore inestinguibile ! IL CRISTO è ALLE PORTE!
martedì 20 novembre 2012
Il mondo sorride con i fiori-Life smiles with flowers
Lascia che ti ricordi una cosa:
essere gioioso e` un tuo dovere..
Perché? Perché solo le persone tristi
diventano violente e distruttive..
chi vive nella gioia non vuol distruggere il mondo
vuole solo gettarsi in ginocchio per lodare e ringraziare
Colui che l'ha portato qui
e si prende cura di lui ogni momento...
devi scegliere a quale partito vuoi appartenere
a quello dei depressi individualisti e lamentosi
o a quello delle persone gioiose
e una tua scelta che sei chiamato
a rinnovare ogni giorno..
(Burhanuddin Herrmann)
Colui che l'ha portato qui
e si prende cura di lui ogni momento...
devi scegliere a quale partito vuoi appartenere
a quello dei depressi individualisti e lamentosi
o a quello delle persone gioiose
e una tua scelta che sei chiamato
a rinnovare ogni giorno..
(Burhanuddin Herrmann)
Tagore, si rivela l'umanità dietro il grande poeta
IL LIBRO. Presentato a Palazzo Forti il volume di Monia Marchetto voluto dal governo indiano. Nuova biografia a cent'anni dal Nobel e a 150 dalla sua nascita Rapporto alla pari con Gandhi e rispetto reciproco nella diversità
«Fu il grande poeta delle piccole cose e che aprì col suo genio porte universali». Gian Giuseppe Filippi Ordinario di lingua e letteratura hindi all'Università Ca' Foscari di Venezia ha così introdotto la figura poliedrica di Rabindranath Tagore nella conferenza di presentazione del libro Tagore. Sommo poeta dell'india moderna, a cura di Monia Marchetto (Vais editore, 14 euro). Voluta dal governo indiano, la pubblicazione esce a 150 anni dalla nascita del poeta, avvenuta a Calcutta (ora Kolkata) nel 1861, e nel centenario dell'assegnazione del Premio Nobel per la letteratura che Tagore ha ricevuto nel 1913. All'incontro, svoltosi a Palazzo Forti, Sanjay Kumar Verma, console generale dell'India a Milano, ha ricordato Tagore come «un uomo di carità e di pace». Il libro presenta il poeta attraverso l'esperienza familiare e umana del personaggio, amico fraterno di Gandhi, ma anche assai diverso da lui, non condividendo il nazionalismo del Mahatma. «Da questo libro emerge un ritratto a tutto tondo di Tagore che fu poeta, musicista, drammaturgo, educatore, appassionato di danza, pensatore politico», ha detto Rosario Russo, presidente della commissione cultura del Comune di Verona. «Portavoce del popolo indiano, Tagore fonde la tradizione bengalese con il pensiero moderno in una visione esistenziale universale che si nutre di bellezza e meditazione. La sua forte visione del concetto di indipendenza nasce da un moto di liberazione dell'essere umano e dal suo rapporto col trascendente». «Il libro», ha detto Filippi, «è nato proprio in occasione delle ricorrenze che ruotano attorno a Tagore in un periodo felice che lo riporta in auge». Dopo aver tratteggiato il ritratto umano e artistico del poeta, Filippi ha quindi ripercorso le fasi della committenza della biografia da parte del governo indiano, «che ha convogliato la richiesta al consolato di Milano ed è rimasto entusiasta del risultato». «Su Tagore è stato scritto molto», ha continuato Filippi, «lo dimostra la folta bibliografia che abbiamo pubblicato nel libro: cose buone e altre elegiache o accademiche. Il nostro intento era invece di offrire al lettore un Tagore che riassumesse un ambiente, il Bengala, terra piena di fiumi, canneti, selve, delta. Un territorio in cui la popolazione ha saputo creare una particolare visione della vita che si basa sulla sintesi del pensiero che diventa immagine poetica». Partendo dalla famiglia di Tagore, già presente negli annali indiani dal 1500, benestante, di grandi latifondisti e in cui i componenti erano tutti colti, comprese le donne, Filippi ha inoltre parlato del legame tra Tagore e Gandhi: «Il loro rapporto non era di maestro e discepolo ma alla pari, tra due grandi. Erano empatici ma non omologhi. Tagore poco sopportava l'idea di una politica attiva mentre Gandhi sì, eppure si cercavano sempre e si consultavano. Gandhi inoltre aveva un'attrazione per le masse, mentre Tagore prediligeva restare solo e ritirarsi nella solitudine della natura. Il suo era un isolamento creativo, non statico, che gli derivava dall'infanzia trascorsa chiuso in casa. Solo a 14 anni iniziò a viaggiare quando i genitori lo portarono a vedere l'Himalaya, il Gange e le foreste secolari, dei quali fu rapito».
Michela Pezzani
sabato 10 novembre 2012
QUANDO DIO SEMBRA LONTANO bellissimo messaggio leggete!!!!
Un paio di anni fa ero in viaggio per tornare a Bergamo; c'era un temporale molto brutto a Napoli e molti voli erano stati cancellati. Il mio sembrava di no, così feci la coda pe
r l'imbarco.
Saliti sull'aereo sembrava venisse la fine del mondo: tuoni, lampi, vento e grandine circondavano l'aereo e noi seduti non sapevamo cosa pensare.
Il pilota cercava di rassicurarci e nonostante il cattivo tempo partimmo in orario.
Il cielo era nero, coperto da nuvoloni che non promettevano niente di buono. Non avevo paura, ma mi faceva una certa impressione attraversare quelle nuvole tanto fitte e scure. Ma non appena sopra le nuvole di colpo apparve un sole meraviglioso.
Era stupendo sentire i suoi raggi illuminare il cielo! Di colpo, pensai ad una cosa ovvia, ma spesso tanto ovvia da essere dimenticata: il sole c'è sempre anche quando noi non lo vediamo. Sorge ogni giorno, anche se nuvole nere lo coprono.
E da qui un pensiero, anzi un messaggio che mi fece meditare per tutto il viaggio: "Vedi", mi stava dicendo Dio "Io sono con te sempre, anche quando sei distratta; nella tempesta io sono con Te, ma tu sei troppo occupata a guardare i problemi e non ti accorgi che il Sole sorge lo stesso. Basta un po' di fede per riuscire a guardare oltre le nuvole… basta non fermarsi di fronte le difficoltà e confidare in Me, anche quando ti sembra che Io non ti rispondo. Io sono il tuo Sole della giustizia!"
giovedì 8 novembre 2012
martedì 6 novembre 2012
Madre Teresa di Calcutta ❤ La goccia d'acqua pulita
Pubblicato in data 05/nov/2012 da oceanidigrazia
Madre Teresa di Calcutta, al secolo Anjeza Gonxha Bojaxhiu (pron. aŋɛzə gɔnʤa bɔjadʒi:u, it. Agnesa Gongia Boiagiu; Skopje, 26 agosto 1910 -- Calcutta, 5 settembre 1997), è stata una religiosa e beata albanese, di fede cattolica, fondatrice della congregazione religiosa delle Missionarie della Carità. Il suo lavoro tra le vittime della povertà di Calcutta l'ha resa una delle persone più famose al mondo. Ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace nel 1979, e il 19 ottobre 2003 è stata proclamata beata da Papa Giovanni Paolo II.
Nel 1979 tornando da Oslo, dove aveva ricevuto il premio Nobel per la pace, Madre Teresa fece tappa a Roma.Vari giornalisti si accalcarono nel cortile esterno della povera dimora delle Missionarie della Carità sul Monte Celio.
Un giornalista le fece una domanda un po' birichina: «Madre, lei ha settanta anni! Quando lei morirà,il mondo sarà come prima. Che cosa è cambiato dopo tanta fatica?»
Madre Teresa rispose: «Vede,
io non ho mai pensato di poter cambiare il mondo! Ho cercato soltanto di essere una goccia di acqua pulita, nella quale potesse brillare l'amore di Dio.
Le pare poco?».
Il giornalista non riuscì a rispondere e allora la Madre riprese: «Cerchi di essere anche lei una goccia pulita e così saremo in due.
È sposato?»
«Sì, Madre».
«Lo dica anche a sua moglie e così saremo in tre.
Ha dei figli?».
«Tre figli, Madre».
«Lo dica anche ai suoi figli e così saremo in sei...».
Musica: I'd Rather Have Jesus
Blessed Assurance
Nel 1979 tornando da Oslo, dove aveva ricevuto il premio Nobel per la pace, Madre Teresa fece tappa a Roma.Vari giornalisti si accalcarono nel cortile esterno della povera dimora delle Missionarie della Carità sul Monte Celio.
Un giornalista le fece una domanda un po' birichina: «Madre, lei ha settanta anni! Quando lei morirà,il mondo sarà come prima. Che cosa è cambiato dopo tanta fatica?»
Madre Teresa rispose: «Vede,
io non ho mai pensato di poter cambiare il mondo! Ho cercato soltanto di essere una goccia di acqua pulita, nella quale potesse brillare l'amore di Dio.
Le pare poco?».
Il giornalista non riuscì a rispondere e allora la Madre riprese: «Cerchi di essere anche lei una goccia pulita e così saremo in due.
È sposato?»
«Sì, Madre».
«Lo dica anche a sua moglie e così saremo in tre.
Ha dei figli?».
«Tre figli, Madre».
«Lo dica anche ai suoi figli e così saremo in sei...».
Musica: I'd Rather Have Jesus
Blessed Assurance
domenica 4 novembre 2012
IL NEGOZIO DI DIO
Un giorno, Dio decise di aprire
anche Lui un negozio sulla Terra.
Chiamò l’Angelo più bello e più gentile e gli disse:
anche Lui un negozio sulla Terra.
Chiamò l’Angelo più bello e più gentile e gli disse:
“Tu sarai il mio commesso.
Ti metterai dietro il banco e venderai i Miei Prodotti”.
Non appena si sparse la notizia dell’apertura
del “Negozio di Dio”, tutti corsero per gli acquisti.
“Che cosa vendi, Angelo bello?” – domandò il primo arrivato.
“Ogni ben di Dio!”.
“E fai pagare caro?”.
“Oh, no! I Doni di Dio sono tutti gratuiti”.
Il cliente, stupefatto, non sapeva darsi una spiegazione.
Contemplava, meravigliato, il grande scaffale con “anfore d’amore”, “pacchi di speranza”, “scatole di pace”, “flaconi di gioia”…
Si fece coraggio e, poiché aveva un immenso bisogno di tutta quella mercanzia, disse all’Angelo:
“Dammi un po’ di ‘Perdono’ - un po’ ‘d’Amor di Dio’ – un ‘cartoccio di Felicità’ – un ‘vasetto di pazienza’ – una ‘mestola di Umorismo’ – un ‘barile di Coraggio e Speranza’ quanto basta!”.
L’Angelo, gentile, si mette immediatamente a preparare tutta quella merce.
Dopo un po’, ritorna al bancone con un pacco piccolissimo, grande quanto un cuore umano.
Il cliente non può fare a meno di esclamare:
“Possibile? Tutto qui?”.
L’Angelo, con voce solenne, gli spiega:
“Eh, sì, mio caro: nella Bottega di Dio non si vendono ‘frutti maturi’, bensì soltanto piccoli semi da coltivare!”.
Ti metterai dietro il banco e venderai i Miei Prodotti”.
Non appena si sparse la notizia dell’apertura
del “Negozio di Dio”, tutti corsero per gli acquisti.
“Che cosa vendi, Angelo bello?” – domandò il primo arrivato.
“Ogni ben di Dio!”.
“E fai pagare caro?”.
“Oh, no! I Doni di Dio sono tutti gratuiti”.
Il cliente, stupefatto, non sapeva darsi una spiegazione.
Contemplava, meravigliato, il grande scaffale con “anfore d’amore”, “pacchi di speranza”, “scatole di pace”, “flaconi di gioia”…
Si fece coraggio e, poiché aveva un immenso bisogno di tutta quella mercanzia, disse all’Angelo:
“Dammi un po’ di ‘Perdono’ - un po’ ‘d’Amor di Dio’ – un ‘cartoccio di Felicità’ – un ‘vasetto di pazienza’ – una ‘mestola di Umorismo’ – un ‘barile di Coraggio e Speranza’ quanto basta!”.
L’Angelo, gentile, si mette immediatamente a preparare tutta quella merce.
Dopo un po’, ritorna al bancone con un pacco piccolissimo, grande quanto un cuore umano.
Il cliente non può fare a meno di esclamare:
“Possibile? Tutto qui?”.
L’Angelo, con voce solenne, gli spiega:
“Eh, sì, mio caro: nella Bottega di Dio non si vendono ‘frutti maturi’, bensì soltanto piccoli semi da coltivare!”.
Giusy ♥
NON E' MAI TROPPO TARDI
Trova il tempo di riflettere, è la fonte della forza.
Trova il tempo di giocare, è il segreto della giovinezza.
Trova il tempo di leggere, è la base del sapere.
Trova il tempo di essere gentile, è la strada della felicità.
Trova il tempo di sognare, è il sentiero che porta alle stelle.
Trova il tempo di amare, è la vera gioia di vivere.
Trova il tempo di giocare, è il segreto della giovinezza.
Trova il tempo di leggere, è la base del sapere.
Trova il tempo di essere gentile, è la strada della felicità.
Trova il tempo di sognare, è il sentiero che porta alle stelle.
Trova il tempo di amare, è la vera gioia di vivere.
- Antico canto irlandese -
giovedì 1 novembre 2012
Novembre mese dedicato ai defunti
Un mese dove processionalmente ci rechiamo a far visita ai nostri cari
Un mese dove processionalmente ci rechiamo a far visita ai nostri cari, a recitare
una preghiera in più od assistere funzioni religiose al cimitero magari, “acquistando l’indulgenza”.
Il ricordo dei morti è sempre stato caro, per questo la ricorrenza del 2 novembre è celebrazione di speranza e risurrezione, nella quale, in qualche modo, i nostri morti tornano nel mondo dei vivi, per ricordarci che dobbiamo tenere il piede sulla terra e il cuore nel cielo. Il loro ritorno tra i vivi avviene in un periodo dell’anno, l’autunno avanzato, nel quale anche la terra dorme e si prepara alla prossima primavera. Si potrebbe dire che la natura partecipa al nostro ricordo con la stessa nostra speranza.
Come viviamo quel giorno sacro? Come viviamo il mistero della morte? Oggi il secolarismo relativista ateo e laicista ha sminuito questa sacra festa religiosa trasformandola in squallida fiera consumistica lontana dalle nostre tradizioni cristiane, Halloween la chiamano, bambini che hanno perso la sacralità e la serietà della morte vista oggi come un carnevale. È vero che la festa è antica, qualcuno dice più del cattolicesimo, ma per i satanisti e le "streghe" halloween però non è uno scherzo.
Il 31 Ottobre è il giorno più importante dell'anno satanico - è conosciuto per essere il giorno del compleanno di lucifero - e segna anche il capodanno celtico. Era la fine dell'anno dei raccolti, marcava la transizione dall'estate all'inverno (la stagione della morte) ed è diventato il festival dell'aldilà che torna al di qua. In questo giorno, il dio Celtico Samhain (dio della morte) ha chiamato a se le anime defunte durante l'anno e le faceva reincarnare in animali destinati a vagare la terra e a tornare in visita alle loro case la notte del 31. Allo stesso tempo gli spiriti maligni erano lasciati liberi di vagare per le campagne ad infastidire i passanti e gli abitanti. Il cibo veniva lasciato in offerta sui balconi nella speranza che questi spiriti malvagi accogliessero l'offerta e passassero oltre. Il 31 Ottobre, i celti si aspettavano di essere tormentati dalle anime e dagli spiriti e demoni e non era un divertimento per loro. I druidi trascinavano la gente in cerimonie nelle quali cavalli, gatti, pecore nere, esseri umani e altre offerte erano raccolti, infilati in grandi gabbie di legno e bruciati vivi. La gente si vestiva con pelli e teste di animali e danzavano intorno al fuoco e questo veniva fatto per rabbonire Samhain e tenere lontano gli spiriti maligni. L'usanza delle maschere deriva anche dall'uso di indossare una specie di travestimento per nascondere la propria identità agli spiriti. Non è dunque chiaro che Halloween è sempre stata la celebrazione della morte? Oggi, i pochi lo sanno, ma adoratrici di satana, le così dette streghe (e non altri tipi di streghe che con robe sataniche non hanno nulla a che vedere) restano incinta appositamente per sacrificare poi il neonato in quella notte. non si parla di queste cose, perchè non fa fico e rovina la festa ma è così...e questo è solo UNO degli orrori di halloween.
A voi che siete in cerca della verità e del Vero vi invito alla preghiera, vi invito ad instaurare meglio il rapporto battesimale con Cristo Gesù, vi invito a conoscere meglio Dio. Se no, quale resurrezione alla nostra vita? Provate a pregare per i vostri cari con questa preghiera bizantina:
***Dio degli spiriti e di ogni carne, che calpestasti la morte e annientasti il diavolo e la vita al tuo mondo donasti; tu stesso o Signore, dona all'anima del tuo servo N. defunto il riposo in un luogo luminoso, in un luogo verdeggiante, in un luogo di freschezza, donde sono lontani sofferenza, dolore e gemito. Quale Dio buono e benigno perdona ogni colpa da lui commessa con parola, con opera o con la mente; poiché non v'è uomo che viva e non pecchi; giacché tu solo sei senza peccato, e la tua giustizia è giustizia nei secoli e la tua parola è verità. Poiché tu sei la risurrezione, la vita e il riposo del tuo servo N. defunto, o Cristo nostro Dio, noi ti rendiamo gloria, assieme al Padre tuo unigenito, con il santissimo buono e vivificante tuo Spirito, ora e sempre e nei secoli dei secoli. Riposino in pace. Amen.***
Fra Vincenzo Boschetto
giovedì 25 ottobre 2012
martedì 23 ottobre 2012
Se non avessi Te.wmv
Caricato da scarantonio55 in data 15/dic/2008
Con questo video si vuole gratificare l'impegno dei Fratelli Zigani che con tanto amore e semplicità di cuore , lodano il Nostro Signore Gesù. Dio possa Sempre Benedire la loro Vita e il Canto che tanto ci deliziano.
Forza venite gente 1a parte
Pubblicato in data 19/ott/2012 da Bernardina Bertarelli
Una cena, una festa e un momento di condivisione e riflessione per impegnarsi nella lotta contro ogni forma di povertà. E' questo il programma della "Notte bianca dei senza dimora", organizzata dalla Caritas diocesana in collaborazione con l'Associazione Giovani in Rete (AGiRe) della Spezia
sabato 20 ottobre 2012
lunedì 8 ottobre 2012
domenica 7 ottobre 2012
Preghiera di S. Francesco
Mare di Forte dei Marmi, una suggestione personale per
pregare come S. Francesco.
Sottofondo musicale "Dolce sentire" all'arpa Adriana Nicolosi
venerdì 5 ottobre 2012
CONCIERTO DE ARANJUEZ chitarra PACO DE LUCIA.avi
BUON MESE DI OTTOBRE A TUTTI !!!!
FOGLIE GIALLE
Ma dove ve ne andate,
FOGLIE GIALLE
Ma dove ve ne andate,
povere foglie gialle
come farfalle spensierate?
Venite da lontano o da vicino
da un bosco o da un giardino?
E non sentite la malinconia
del vento stesso che vi porta via?
(Trilussa)
giovedì 4 ottobre 2012
martedì 2 ottobre 2012
♥......AUTUNNO........♥
Autunno. Già lo sentimmo venire
nel vento d'agosto,
nelle pioggie di settembre
torrenziali e piangenti
...e un brivido percorse la terra
che ora, nuda e triste,
accoglie un sole smarrito.
Ora che passa e declina,
in quest'autunno che incede
con lentezza indicibile,
il miglior tempo della nostra vita
e lungamente ci dice addio.
torrenziali e piangenti
...e un brivido percorse la terra
che ora, nuda e triste,
accoglie un sole smarrito.
Ora che passa e declina,
in quest'autunno che incede
con lentezza indicibile,
il miglior tempo della nostra vita
e lungamente ci dice addio.
lunedì 1 ottobre 2012
venerdì 28 settembre 2012
Anche a La Spezia sorge il sole
Nel cammino di conversione la preghiera diventa
contemplazione e la creazione il libro di Dio.
mercoledì 26 settembre 2012
Monaco guerriero
Due uomini, entrambi gravemente ammalati, occupavano la stessa stanza di ospedale. A uno dei due era permesso di drizzarsi a sedere per un’ora ogni pomeriggio per aiutare il drenaggio dei fluidi nei polmoni. Il suo letto era proprio accanto l’unica finestra della stanza. L’altro uomo invece doveva starsene sdraiato tutto il tempo sulla schiena. I due uomini chiacchieravano all’infinito: parlavano
delle loro mogli e le loro famiglie, la loro casa, il lavoro, l’impegno del servizio militare, o dove avevano passato le vacanze.
Ogni pomeriggio, l’uomo vicino alla finestra, quando poteva stare seduto, passava il tempo a descrivere al suo compagno di stanza tutte le cose che poteva vedere fuori, tanto che l’altro cominciò a vivere solo per quei periodi di una ora quando il suo mondo si sarebbe allargato e ravvivato da tutta l’attività e il colore dell’universo là fuori.
La finestra dava su un parco con un laghetto delizioso. Anatre e cigni giocavano sull’acqua mentre i bambini facevano navigare le loro barchette. Giovani coppie di innamorati camminavano abbracciati in mezzo a fiori di tutti i colori, mentre si poteva vedere in lontananza una bellissima vista della città.
Mentre l’uomo vicino alla finestra descriveva questi squisiti dettagli, l’altro chiudeva gli occhi immaginando la pittoresca scena. Un caldo pomeriggio, l’uomo alla finestra descrisse il passaggio di una banda. Sebbene egli non potesse sentirla, poteva vederla con l’occhio della sua mente mentre il compagno di stanza vicino alla finestra gliela rappresentava con parole ricche di particolari.
Giorni e settimane passarono. Un mattino, entro’ l’infermiera di turno con dell’acqua perché si lavassero, ma trovò l’uomo vicino alla finestra privo di vita, sembrava fosse morto nel sonno, pieno di pace. L’infermiera si rattristò molto e chiamò i portantini per portar via il corpo.
Appena gli sembrò opportuno, l’altro uomo chiese se poteva essere spostato vicino alla finestra. L’infermiera fu felice di accontentarlo e, assicuratasi che tutto fosse a posto, lo lasciò solo.
Lentamente, l’uomo si tirò su a fatica su un gomito e si sforzò pian piano per girarsi verso la finestra per guardare fuori. Davanti alla finestra non c’era che un muro bianco.
L’uomo chiamò l’infermiera e le domandò cosa avesse potuto spingere il compagno scomparso a descrivere quelle cose meravigliose fuori della finestra. L’infermiera rispose che l’uomo era cieco e non avrebbe potuto vedere neanche il muro. Forse, disse, voleva solo incoraggiarla….
Conclusione:
C’è tanta felicità nel rendere gli altri felici, nonostante la nostra propria situazione. Dividere i dispiaceri li mitiga, ma dividere la gioia, la raddoppia….
Se vuoi sentirti ricco, elenca tutte le cose che hai che il denaro non puo’ comprare.
“L’oggi è un presente, ecco perché si chiama presente”……
martedì 25 settembre 2012
domenica 23 settembre 2012
sabato 22 settembre 2012
Canto della Fata d’Autunno
Ecco una foglia di Platano dorata
sfiorare la Terra con Vento giocando
perché io che d'Autunno sono la Fata
giro lieve tra i rami danzando.
Eccone un'altra, e un'altra ancora:
tutte seguono l'audace sorella.
Così, prima che si desti Aurora,
un tappeto d'oro ricopre la terra
Vento, fratello, soffia! Soffia più forte!
Vedi? C'è già neve con la liliale veste
che aspetta, laggiù, aldilà delle Porte,
l'avvento del Tempo di Ghiaccio che tesse.
Ma questa è ancora la mia ora dorata,
mia e dei miei piccoli elfi soltanto,
che m'aiutano solerti nel lavoro incantato
di dipingere d'Autunno e di te, Vento, il canto.
(fonte web)
giovedì 20 settembre 2012
martedì 18 settembre 2012
Maria: educatrice alla fede
Facciamoci aiutare da Maria per vivere in pienezza
quest'anno dedicato alla fede."Anche a nostri giorni la fede
è
è
un dono da riscoprire,da coltivare e testimoniare"
Il Signore"conceda a ciascuno di noi di vivere la bellezza e
la
la
gioia di essere cristiani"
domenica 16 settembre 2012
sabato 15 settembre 2012
Cogli questo piccolo fiore - Rabindranath Tagore
Cogli questo piccolo fiore
e prendilo. Non indugiare!
Temo che esso appassisca
e cada nella polvere.
giovedì 13 settembre 2012
giovedì 6 settembre 2012
♥ Hermann Hesse ♥
Silenziosa trema l'estate,
declinando alla sua fine. Gocciano foglie d'oro
declinando alla sua fine. Gocciano foglie d'oro
giù dalla grande acacia.
Ride attonita e smorta
...l'estate
dentro il suo morente sogno.
S'attarda fra le rose,
pensando alla sua pace;
lentamente socchiude
i grandi occhi
pesanti di stanchezza. ♥
Ride attonita e smorta
...l'estate
dentro il suo morente sogno.
S'attarda fra le rose,
pensando alla sua pace;
lentamente socchiude
i grandi occhi
pesanti di stanchezza. ♥
mercoledì 5 settembre 2012
lunedì 27 agosto 2012
La corolla appassita
"Andiamo nel prato “ mi disse un giorno mio padre quando ero piccola. Io non volevo andare nel prato, volevo andare in bicicletta e comprare un gelato e poi ci sono troppi insetti nel prato . Ma mio padre ha un modo di sorridere che … non sai dire no. Così andammo nel prato. “ E ora che facciamo qui ? “ dissi a mio padre. Lui mi rispose che eravamo venuti a cercare un fiore bellissimo e che ha un profumo speciale e che voleva regalarmelo.
C’erano tanti fiori, di tante forme e di tanti profumi diversi. All’inizio ero convinta di annoiarmi ma mi resi conto subito che era bello stare lì con mio padre. A un certo punto mio padre si chinò e mi indicò un fiore mal ridotto: non aveva più petali ed era ormai appassito. Lo vidi accarezzare con un dito quella corolla e vidi i suoi occhi brillare di gioia e di commozione.“ Vedi piccola mia, sono tutti stupendi questi fiori, ma per trovare il fiore più bello dobbiamo chiedere aiuto a questo fiore che non sembra nemmeno più un fiore, ma lo era “ . “ Ma come si chiama questo fiore che stai cercando ? “ . “ Te lo dirò piccola mia, anzi, me lo dirai tu quando lo troverai “ .
“ Ora facciamo un gioco, troviamo tutti i petali di questo fiore e rimettiamoli su questa corolla ormai appassita , vuoi ? “. “ Ma è impossibile papà, ma che dici ?! “. “ Fidati piccola mia, cerchiamo i petali ora, vedrai, funziona ! “.Così iniziammo a cercare nell’erba, io devo dire che non ci credevo per niente, non sapevo nemmeno quali petali cercare. Ma, … poco dopo, mentre cercavamo, vidi mio padre avvicinarsi a me . Sorrideva in un modo stupendoe lo vidi guardare nei miei capelli . “ Eccoli piccola mia, eccoli i petali, tra i tuoi capelli. Ora guarda tra i mie capelli “ .
Ero incredula, guardai tra i capelli di mio padre e vidi dei minuscoli petali .Mio padre mi prese per mano e ritornammo nel punto in cui c’era la corolla appassita. Come fummo vicini, una brezza di vento si alzò e vedemmo i petali tra i nostri capelli volare via. Gridai disperata nel veder volare via di nuovo quei petali e mi commossi a veder quel fiore ancora senza petali e dissi “ Papà, sto male ora. Avevamo trovato i petali e invece sono volati via e quel fiorellino è ancora senza petali e mi fa tenerezza.
“ L’hai detto piccola mia, il nome del fiore l’hai appena detto, ed è tenerezza, ed è il fiore che cercavamo e me l’hai appena regalato con le tue parole “ .
Stefano Lovecchio
Tutti i diritti d'autore sono riservati
giovedì 9 agosto 2012
mercoledì 1 agosto 2012
giovedì 26 luglio 2012
QUEL PROFUMO DI PETALI DANZANTI – Riflessi d’acqua
Per te che vieni e leggi…
Oggi voglio donarti
quel profumo di petali danzanti
che sa di prati incolti
selvaggiamente liberi nel sole…
Voglio donarti un cuscino
dipinto di coraggio e di vita,
che si nutre di stille e di vento,
su cui adagiare i giorni,
su cui far riposare il tempo
alle carezze di raggi e di stelle.
Voglio donarti quel sapore antico
della semplicità fatta di niente,
fatta del morbido bagliore,
di un guizzo d’onde
tra le ciglia socchiuse,
delle dita di mare sulla pelle,
di un aquilone che danza
in un cielo bambino,
quel sapore di pane e pomodoro
all’ombra di un ulivo.
Voglio donarti quei colori caldi,
mediterranei, delle coste antiche,
e i giorni,i fichi d’india da sbucciare
evitando le spine, per gustarne
la dolcissima vita, morso a morso.
Voglio donarti reti in cui raccogliere
le sensazioni effimere di un canto
di grilli o di cicale, di una conchiglia
in cui risuona il mare o della sabbia
che scivola giù nella clessidra
di mani aperte al fluire il tempo.
Voglio donarti…ma è già nel tuo cuore
quella semplicità fatta di un niente
che è tutto…è lì lo scrigno
in cui conservi il sole….
- ©Riflessi d’acqua -
sabato 21 luglio 2012
Rosa di primavera......di Marco.
Il terreno era incolto
E mancavi tu
Poi fu coltivato e il concime fu messo in più.
Uno stelo è uscito da un terreno,
Era la rosa che si apriva o meno.
Simbolo d’amore e di virtù
Mancavi solo tu.
Poi ti raccolsi per il mio amore,
Ti donai per il mio buon cuore.
Un soffio di vento
Ti fece strappare un petalo
E ti tradì come un mondo intero.
Oh rosa dei campi
Oh rosa del cuor Divino
Mantieni il tuo colore
Fino al levar del mattino.
E mancavi tu
Poi fu coltivato e il concime fu messo in più.
Uno stelo è uscito da un terreno,
Era la rosa che si apriva o meno.
Simbolo d’amore e di virtù
Mancavi solo tu.
Poi ti raccolsi per il mio amore,
Ti donai per il mio buon cuore.
Un soffio di vento
Ti fece strappare un petalo
E ti tradì come un mondo intero.
Oh rosa dei campi
Oh rosa del cuor Divino
Mantieni il tuo colore
Fino al levar del mattino.
da: web
sabato 23 giugno 2012
mercoledì 13 giugno 2012
Inno alla vita
La vita è bellezza, ammirala.
La vita è un’opportunità, coglila.
La vita è beatitudine, assaporala.
La vita è un sogno, fanne una realtà.
La vita è una sfida, affrontala.
La vita è un dovere, compilo.
La vita è un gioco, giocalo.
La vita è preziosa, abbine cura.
La vita è una ricchezza, conservala.
La vita è amore, donala.
La vita è un mistero, scoprilo.
La vita è promessa, adempila.
La vita è tristezza, superala.
La vita è un inno, cantalo.
La vita è una lotta, accettala.
La vita è un’avventura, rischiala.
La vita è felicità, meritala.
La vita è la vita, difendila.
Madre Teresa di Calcutta
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