fiori che cadono

mercoledì 14 luglio 2010

La dalia

Beltà effimera

Conosco un'ambiziosa giovinetta,
avida sol di lodi e di piaceri,
cui lo specchio, il balcone e la toeletta
son gravi, importantissimi, pensieri:
che neppur sogna di adornar la mente
di pregi che la rendano piacente:
che neppur sogna di educare il core
di virtù che risvegliano l'amore:
contenta di brillar come una stella,
e di sentirsi sussurrare: è bella!

Conosco un fiore, splendido e pomposo,
che s'aderge su tutti nel giardino;
d'un abito sì altero ed orgoglioso
che sembra sprezzi ogni altro fiorellino:
che né a sol sfavillante o a molle rezzo
non tramanda un gentile e vivo olezzo:
che non ha olezzo né si fa pregiare
per alcuna virtude salutare:
pago della smagliante e ricca vesta
che primo al passegger lo manifesta.

O fiore, o giovinetta, è il tempo breve
che ber n'è dato d'Aretusa al fonte,
dopo il zeffiro e il sol cade la neve,
e il suo bacio letal gela la fronte:
a insipida beltà non v'affidate
troppo presto ne lascia desolate!
Non vi affidate solo allo splendore
che si muor quando primavera muore,
ma sappiate che sola la virtude
può render caro il fior di gioventude.

Gemma Giovannini
dalia = precarietà.

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