fiori che cadono

venerdì 14 maggio 2010

L'edera

A piè delle mia croce, in cimitero,
vo' che ci nasca l'Edera amorosa;
non la bruna viola del pensiero,
non il candido giglio, né la rosa,
chè l'affetto dei fiori è passeggero.
Ma l'Edera s'attacca, ove si posa.
Cresce, e co' rami suoi cinge e s'attiene
a quel che la protegge e la sostiene
e seco ognor soavemente unita,
vive con lui della sua stessa vita.
Amando vive l'Edera gentile,
e a farsi bella non aspetta aprile.
M'è cara sempre l'Edera modesta
che alle offese del gel resiste e dura,
o di un albero antico il tronco vesta
giovane e fresca con la sua verzura;
stenda i suoi tralci, o li declini mesta
sulle rovine delle parie mura.
Per tutto dove l'edera si spande
porta la grazia delle sue ghirlande,
ora leggiadro simbolo d'affetto,
orna e rallegra il povero mio tetto
forse, tra poco, vereconda e pia
consolerà la sepoltura mia.

MARIANNA GIARRÈ-BILLI

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